La mia lettera aperta a tutti

In queste ore ho sentito il bisogno di scrivere una lettera a tutti voi. Siamo una comunità che ha bisogno di gesti e di parole. Ecco il mio pensiero.

Amiche e amici,

Vi prego di leggere. E’ la mia lettera indirizzata a ciascuno di voi. Purtroppo avete tutto il tempo per poterlo fare.

Da giorni, e in maniera crescente, ciascuno di noi è messo alla dura prova da questo infame virus che sta colpendo le nostre comunità. Il primo effetto è stato: chiuderci in casa. Non c’è altra possibilità. Rispettare questa unica regola non è facile.

Uno stress che conosco bene. Come ciascuno di voi, io sono rilegata in casa. Le regole valgono per tutti, io non faccio e non voglio fare alcuna eccezione. Del resto ho tante responsabilità addosso, e se devo dare l’esempio, questo è il primo. Io resto a casa.

Ciononostante, sto facendo il possibile da Pagani per Pagani e per tutti.

Non starò certo qui a giustificare tutto quello che sto facendo. Chiedo il rispetto per chi opera come me nel silenzio. Ma veramente pensate che io stia passando le giornate girandomi i pollici senza fare nulla? Chi mi conosce, sa bene che agisco. Io non ho bisogno di pubblicizzare quello che faccio. Io faccio, e basta. E’ un errore? Forse per chi vive 24h/24 sui social e vuole sapere tutto di tutti, ma non per chi ha sempre lottato per sopravvivere.

Ogni giorno sono in contatto con i miei colleghi italiani. Ora sono loro che devono agire. Capisco le mille difficoltà, ma capisco anche che questo Paese ha bisogno di poter tornare a sorridere il prima possibile.

Conosco le difficoltà degli agricoltori del nostro Agro nocerino, so perfettamente quanto stiano soffrendo i liberi professionisti. Agenzie di viaggio, commercianti, artigiani, fruttivendoli, ristoratori. E perché no? Quelli che fanno un lavoro ogni tanto. Ognuno, nessuno escluso, ha bisogno di una mano. Lo so bene.

Giovedì abbiamo votato per sbloccare oltre 60 miliardi di euro per l’emergenza Coronavirus. Ora tocca ai governanti. Ma purtroppo non è così semplice. Il concetto stesso di Europa è messo a dura prova. Ma è necessario resistere e insistere, esattamente come stiamo facendo in questi giorni. In Europa la battaglia che stiamo combattendo è pazzesca. La Germania, amiche e amici, non vuole cedere alle legittime richieste di Italia e di altri Stati. Così stanno le cose, e stiamo perdendo tempo.

Vorrei potervi dire che sarà tutto facile, vorrei poter dare a ciascuno di voi la speranza che domani finisca questo incubo, ma io non sono abituata a dire fesserie al mio popolo.

Negli ultimi cinque giorni ho inviato le mie condoglianze in particolare a tre persone che non ce l’hanno fatta, il Comandante dei Vigili del Fuoco di Sala Consilina, Luigi Morello e agli amici Toni Agresta e Alfonso Migliorino. Ho scritto al Prefetto di Napoli, al Direttore Generale dell’Asl di Salerno e al Direttore Generale del “Cardarelli” di Napoli. I primi due mi hanno risposto, il DG Longo, dopo tre giorni, non ci ha degnato neanche di un “salve”. Ho ricevuto centinaia e centinaia di comunicazioni tra sms, WhatsApp, email e messaggi via social. Abbiamo aiutato i nostri connazionali bloccati all’estero a tornare in Patria. Tutti mi risulta siano in Italia dal Venezuela, dall’Irlanda, dalla Francia e dalla Repubblica Domenicana. Io e il mio staff stiamo facendo un lavoro immane di raccordo per inoltrare tutte le vostre richieste a chi può dare concretezza dal Parlamento italiano. Ogni giorno è uguale all’altro. Non esiste un festivo o un feriale.

Mi chiamate, ogni ora del giorno e della notte. Io rispondo, quasi sempre. Avete tutti bisogno di essere rincuorati. Lo capisco, lo faccio come fossi la zia di tutti, grandi e piccoli. Lo faccio perché insieme ce la faremo. Come molti, venerdì ho pregato affinché tutto finisca. Mi sono rimessa alla volontà del Signore e della Madonna. È un gesto che faccio ogni settimana, da sempre. Me lo ha insegnato il mio papà e la mia mamma. Valori di misericordia cristiana che ci aiuteranno, come ha detto anche Papa Francesco, a superare tutto. Sì, faccio anche questo. Ho anche il tempo per pregare. Ora però, con rispetto, evitiamo di parlare, facciamo tutti di più.

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