Turismo, Europarlamento vota contro la tutela dei balneari. “Siamo alla schizofrenia politica”

Tutela dei balneari italiani, l’Europarlamento vota contro. Vuolo: “Siamo alla schizofrenia politica”.

Così Lucia Vuolo, europarlamentare Lega, dopo la bocciatura dell’emendamento a tutela dei balneari presentato dal Carroccio.

Nel quadro generale, il Parlamento europeo ha discusso e approvato (il 18 giugno 2020) una serie di risoluzioni su trasporti e turismo, tra queste, il gruppo ID ha presentato una risoluzione di gruppo sostenuta anche dalla Lega.

All’interno del pacchetto proposto dal Gruppo Identità e Demcorazia, è stato presentato un emendamento alla risoluzione comune per il settore del turismo costiero con cui si richiede l’esclusione delle concessioni balneari in una revisione della Direttiva Servizi (cosiddetta “direttiva Bolkestein”).

La Lega chiedeva che le concessioni demaniali marittime fossero escluse dal campo di applicazione della direttiva Bolkestein.

L’emendamento (RC-B9-0166/2020 – Am. 9) è stato bocciato con 511 voti contrari, 146 a favore e 27 astenuti.

«Sappiamo come il turismo italiano sia una categoria fondamentale per la nostra economia. Da anni siamo alle prese con difficoltà e incertezze legate alla direttiva europea contro la quale la Lega si batte da sempre – spiega la Vuolo nel riprendere la posizione espressa del Gruppo Lega all’Europarlamento – mi dispiace apprendere che ai no da parte dei grandi gruppi europei si è affiancato il mancato sostegno dell’emendamento di buona parte del Pd e del M5s, oltre che Iv e Azione».

«Stiamo parlando della stessa sinistra che governa nelle regioni turisticamente tra le più belle e ambite: la Campania e la Puglia. Convintamente, noi continueremo a sostenere i balneari italiani in questa giusta battaglia, in tutte le sedi europee – conclude la Vuolo – ma la sinistra smetta di dire una cosa e farne un’altra».

«Per il bene del nostro Paese è necessario votare con convinzione e unità. Non serve a nulla questo atteggiamento “schizofrenico” che lede i nostri interessi a partire dal potenziale fallimento di tanti onesti lavoratori».

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