Recovery fund, l’Italia resti agli italiani e non svenduta a condizionalità

Oggi plenaria straordinaria a Bruxelles sull’accordo raggiunto sul Fondo di ripresa. Presenti nel corso della riunione, i Presidenti del Consiglio e della Commissione, Charles Michel e Ursula von der Leyen.

Per la prima volta i Paesi UE hanno accettato di emettere un debito congiunto di 750 miliardi di euro. Tuttavia, la maggior parte dei deputati non è “soddisfatto” dei tagli apportati al bilancio a lungo termine (Quadro finanziario pluriennale, QFP).

“L’Europa ha risposto, ma a mio avviso ha evidenziato nette divergenze che hanno richiesto due mesi per smussarle. Il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha sottolineato la velocità con cui l’Unione ha risposto. Forse sono nuova al Parlamento europeo o forse perché lavoro nel pieno rispetto dei miei concittadini come anche agricoltori, artigiani e commercianti, ma ho provato tristezza nel seguire le trattative e leggere le conclusioni. Le azioni economiche messe in campo saranno disponibili dal 2021, saranno in larga misura prestiti e pertanto sottoposti a condizioni per la restituzione (se non ci fossero condizioni sarebbero regali)”.

Commenta a caldo Lucia Vuolo, europarlamentare del Gruppo Identità e Democrazia / Lega Salvini Premier.

“Inoltre, a mio avviso, l’accordo scardina ulteriormente quella sovranità che resta in capo agli Stati che compongono l’Unione europea. L’Italia è uno dei pochi Paesi che consente a chiunque di poter andare in una scuola, pronto soccorso o ricevere servizi anche se non puoi pagare le tasse. Siamo un popolo tendenzialmente altruista, ma il Covid19 ha reso evidente che l’Europa ragiona con bilanci, emendamenti, condizionalità e, come se non bastasse, ambientalismo sfrenato. Questo è lontano anni luce da quello che è necessario fare. Se l’Europa tornasse ad ascoltare con attenzione i propri cittadini, e non solo durante i periodi elettorali, sarebbe costretta a rivedere molti trattati e probabilmente a rifondare se stessa. Nel frattempo, lottiamo affinché l’Italia resti agli italiani e non svenduta da condizionalità sotterranee”.

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