In Commissione TRAN, la Vuolo farà battaglia per le PMI del Sud Italia

“Io in Europa per dare una mano alle aziende italiane. Governo italiano totalmente fuori strada”. L’europarlamentare Lucia Vuolo (ID/Lega) al lavoro per le PMI lasciate sole.

“Da varie settimane sono al lavoro in Commissione Trasporti e Turismo per creare le condizioni utili per dare un supporto finanziario maggiore per le migliaia di imprese europee e italiane” spiega Lucia Vuolo, eurodeputata del Gruppo Identità e Democrazia. L’attenzione dell’esponente leghista si è spostata anche sul comparto scuola a seguito dell’audizione del Commissario italiano Arcuri per la riapertura delle scuole al Parlamento italiano.

“Arcuri ha spiegato di aver comprato diversi macchinari per la produzione di mascherine – commenta la Vuolo – ma allo stesso tempo però, scopro che diverse aziende italiane, tra cui una in provincia di Salerno, sono state contattate più volte per la fornitura di mascherine pediatriche. Un corto circuito comunicativo di non poco conto dato che stiamo parlando di 11 milioni di mascherine da produrre entro la riapertura delle scuole”.

Le piccole e medie imprese d’Europa stanno chiedendo aiuto e la Vuolo è al lavoro da tempo per rispondere alle migliaia di istanze che arrivano dai territori.

“Dovrò chiedere un supporto anche ad altri colleghi che in altre Commissioni parlamentari europee. Sul tavolo non ci sono solo i balneari o i marittimi, ma anche chi oggi ha deciso di produrre DPI riconvertendo parte della produzione – spiega l’europarlamentare ID/Lega, Lucia Vuolo.

L’europarlamentare leghista è stata contattata da un’azienda della provincia di Salerno, sarti camiciai sarnesi da quasi 100 anni, che ha deciso di convertire una parte dalla produzione per le mascherine pediatriche. L’azienda ha raggiunto la certificazione più alta possibile per la produzione di mascherine pediatriche ed è ora in attesa di aggiornamenti su di un annunciato bando del Commissario straordinario Arcuri.

Dunque, domanda l’europarlamentare campana, “si continuano a chiedere costi e tempi di realizzazione alle aziende italiane, ben orgogliose di poter lavorare per le scuole e per il proprio Paese, ma allo stesso modo nessuna certezza sul bando, sui tempi e sui metodi”.

“Dalla parte del tessuto produttivo”

“In qualità di rappresentante ID/Lega in Europa – conclude – sono come sempre dalla parte del tessuto produttivo delle nostre comunità, penso che seppur legittimo l’acquisto dei macchinari statali, spero non siano cinesi, io avrei optato per dare maggiore respiro alle aziende e lavoratori italiani. Un ragionamento che sono certa staranno facendo altri Governi europei. In Italia invece, ho la sensazione di assistere all’ennesima occasione mancata a danno del popolo italiano”.

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