Lavoro e salari, Vuolo (ID/Lega): “Noi dalla parte dei lavoratori, ma i sussidi non sono l’unica soluzione”

“Si fa un gran parlare di lavoro e di provvedimenti e quadri legislativi per affrontare la crisi economica. La pandemia ha stravolto il mondo del lavoro che conoscevamo. La sovra-regolamentazione e i sussidi non rappresentano l’unica risposta che i cittadini e le imprese vogliono, per questo motivo abbiamo optato per un voto di astensione e abbiamo proposto una risoluzione alternativa.

Malgrado la relazione di iniziativa della Commissione Ue faccia un resoconto rigoroso della situazione attuale, le proposte che propone prevedono provvedimenti e quadri legislativi europei che potrebbero ingessare il mondo del lavoro non prevedendo una flessibilità che ben si concilierebbe con il quadro socio-pandemico.

L’obiettivo 2020 dell’Esecutivo europeo di ridurre di 20 milioni il numero di persone a rischio di povertà entro il 2020 non è stato raggiunto. Motivo? Certamente l’emergenza Coronavirus che, se mal gestita, porterà a ulteriori disastrose conseguenze economiche e sociali sia tra gli Stati Membri sia all’interno dei sistemi nazionali.

In Italia se il blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione hanno salvaguardato, per ora, il lavoro regolare a tempo indeterminato, a essere sacrificate sono state tutte le altre tipologie di contratto: da quelle a termine alle collaborazioni, passando per le molteplici e fantasiose forme di lavoro previste dalla disciplina del rapporto di lavoro.

A conti fatti e secondo i dati ISTAT, a rimetterci sono stati donne e giovani, che in Italia sono relegati ai contratti più precari. Il rischio è quello di alimentare il mercato del lavoro nero dei senza contratto e senza tutele, pur di avere almeno un’entrata”.

Così l’europarlamentare ID/Lega Lucia Vuolo commenta il parere favorevole che il Parlamento europeo ha dato alla proposta della Commissione europea sul salario minimo.

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