#8marzo, Vuolo (ID/Lega): “In Europa o Italia, le donne libere di poter scegliere”

La pandemia ha reso evidente quello che temevamo da tempo. Quando c’è da affrontare una crisi a farne le spesse spesso sono le donne, le lavoratrici, le imprenditrici, chiamate a conciliare famiglia, lavoro, carriera senza una rete di appoggio.  

La gestione dell’emergenza in Europa e in Italia ha fatto leva sull’assenza completa della tutela della salute in particolare nei settori essenziali, sul lavoro gratuito o malpagato di milioni di donne, sull’intensificarsi di forme di lavoro a distanza non normato e sul sovrapporsi del lavoro produttivo e di cura nello spazio domestico.

I dati Istat mostrano che a essere colpiti dalla pandemia in termini di perdita del lavoro sono soprattutto le donne. Secondo l’ultimo report Istat sul lavoro, infatti, nell’ultimo mese del 2020 ci sono stati 101mila occupati in meno. Di questi, 99mila sono donne. Un gap enorme, soprattutto nel Mezzogiorno, del quale sembra tenere conto la linea di intervento del Recovery Plan dedicato al lavoro e alla formazione.

La gestione dei fondi europei farà la differenza? Il sostegno all’imprenditoria femminile e la linea di intervento sulla “Fiscalità di vantaggio per il lavoro al Sud e nuove assunzioni di giovani e donne” saranno la risposta che da anni aspettiamo?

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