Equipollenza, audizione in Commissione PETI. Ed ora, cosa succede? Facciamo chiarezza

Per spiegare, con il supporto politico e tecnico, quanto stia accadendo con le due petizioni presentante dall’Onorevole Vuolo, gli Avvocati Danza e Fasano ed il Sindacalista Giordano, abbiamo realizzato una trasmissione che speriamo possa dirimere ogni perplessità. Buona visione!

In queste ore, molti cittadini italiani stanno cercando di capire gli sviluppi successivi alle audizioni discusse rispetto alle due petizioni sull’equipollenza. A seguito delle decisioni prese dopo le audizioni discusse in Commissione Petizioni del Parlamento europeo lo scorso 23 gennaio 2024 saranno percorse due strade: una riguarda strettamente la Commissione PETI e l’altra la Commissione europea. Entrambi i percorsi sono da considerarsi paralleli ed indipendenti.

Parlamento europeo, Commissione Petizioni

Entro i prossimi 10 giorni, la Presidente della Commissione PETI del Parlamento europeo. On. Dolors Montserrat (PPE) invierà una lettera alle Autorità italiane per ottenere i chiarimenti discussi pubblicamente durante le audizioni. Argomenti posti dai firmatari delle petizioni quindi dall’Onorevole Lucia Vuolo, europarlamentare PPE/Forza Italia, dall’Avvocato Maurizio Danza e quindi dal Sindacato SILAV per tramite degli Avvocati Angela Maria Fasano e Stefania Fasano. Destinatario della lettera sarà ovviamente il Ministro dell’Istruzione e del Merito italiano, On. Professore Giuseppe Valditara. In caso di non risposta italiana, entro i successivi tre mesi, è prassi della Commissione parlamentare inviare un “reminder” sempre a firma della Presidente Montserrat.

Commissione europea

In virtù delle novità emerse nel corso delle audizioni, la Commissione europea provvederà, riservatamente ed in autonomia, ad ottenere ulteriori dettagli dalle Autorità italiane. La Commissione europea è vincolata a fornire una adeguato riscontro alle questioni poste in audizione entro i successivi 6 mesi. E’ importante ricordare che, a differenza degli atti dell’Europarlamento, la Commissione europea non è tenuta a pubblicare alcunché né prima, né durante, né dopo lo scambio epistolare con le Autorità italiane. La corrispondenza, in questo caso, resta riservata.