Equipollenza, la risposta di Breton (EC): “Italia lenta, all’esame varie denunce”. Vuolo (FI/PPE): “Informato il Presidente Meloni. Già avviati colloqui con il Ministro Valditara”.

“Le autorità italiane devono garantire che la procedura per ottenere il riconoscimento sia completata il prima possibile”. Questo uno stralcio della risposta del Commissario Thierry Breton all’interrogazione posta da Lucia Vuolo, europarlamentare FI/PPE.

“Dopo 13 settimane, il Commissario ha risposto a me e agli oltre 7’000 docenti fermi a casa nonostante l’abilitazione all’insegnamento conseguita all’estero. Il mio obiettivo è affrontare e risolvere la faccenda una volta e per sempre. I cittadini italiani hanno il dovere di rispettare la normativa vigente, ma diventa assai complicato se le regole non sono puntuali sia nei tempi che nelle procedure”.

Nella risposta della Commissione ci sono due riferimenti su cui la Vuolo ritiene sia necessario intervenire: l’Ordinanza Ministeriale 112/2022 che va armonizzata con la realtà e la garanzia dei tempi. La lentezza nella gestione dei titoli poi, come riferisce Breton, ha prodotto una serie di denunce attualmente all’esame della Commissione europea per potenziali violazioni della direttiva 2005/36/CE[1].

“Ci sono oltre 7’000 italiani che hanno scelto di andare in Europa per un’abilitazione utile a poter lavorare nella scuola. Lo scorso maggio 2022, l’OM 112 ha lasciato a casa queste persone, senza possibilità di riscatto, senza poter firmare alcun contratto, senza certezze sui tempi. Informata di quanto stesse accadendo, ho interrogato la Commissione. Poi, con un Governo politico in carica, lo scorso 29 novembre, ho interessato dei fatti il Presidente del Consiglio, on. Giorgia Meloni, e il Ministro dell’Istruzione e del Merito Prof. Giuseppe Valditara. Dopo 24 ore, il mio ufficio di Bruxelles aveva ricevuto una telefonata dal Ministero dell’Istruzione avviando così un dialogo che porterà, ne sono certa, ad una risoluzione definitiva”.

La risposta repentina dal MIM lascerebbe presagire la netta volontà di affrontare e risolvere la faccenda. A tal proposito l’europarlamentare forzista spiega.

“Mi sono fatta carico delle centinaia di email, messaggi che mi continuano ad arrivare notte e giorno, ho avuto videoconferenze ristrette con vari rappresentanti degli abilitati esteri e ho creato anche un gruppo Telegram per dare informazioni verificate. La fiducia e la speranza che hanno riposto in me migliaia di italiani non sono rimaste inascoltate. Stamane, un’ora dopo l’arrivo della risposta del Commissario Breton, avevo già informato il Ministro Valditara e, come d’accordo, ho chiesto un incontro risolutivo a Roma. Questi i fatti, questo è ciò che vogliono settemila e più italiani”.


[1] Direttiva 2005/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 settembre 2005, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A02005L0036-20211210